C'era una volta James Bond. C'era, perché l'hanno spogliato di tutto. Avevano cominciato con l'auto, la celebre Aston Martin V12 Vanquish da 300 chilometri all'ora e un mucchio di letali optional, per farlo accomodare in una più modesta e simpatica Fiat Panda 4x4. Già allora qualcuno aveva storto il naso. Ora tocca al cocktail per antonomasia: addio al vodka-Martini con il celebre bicchiere a calice. 007 è destinato a bere birra.
E c'è da giurare che stavolta gli appassionati e cultori del genere si faranno sentire. La novità che irrompe nel look di James Bond potrebbe equivalere all'attentato alla regina d'Inghilterra. Senza considerare le ripercussioni di lesa maestà nei confrontri di uno dei personaggi simbolo del cinema e della spy-letteratura. Ma gli affari economici non sempre hanno un'anima: si fanno, o si subiscono, e basta. Accade così che James Bond dopo decenni di onorato servizio nei più grandi e prestigiosi alberghi del mondo e nei locali più "in" frequentati nel corso delle avventure è costretto a modificare il suo "gusto" alcolico.
E non per una campagna suggerita dai sostenitori di una compagna contro il consumo di liquori, ma per colpa della multinazione Heineken. Il celebre vodka-Martini esibito con lo smoking cede il passo. La storia è oggi, anzi il 17 gennaio 2007, quando sarà proiettato in anteprima mondiale il nuovo film "Casinò Royale". Il futuro tutto da reinterpretare.
Sì, perchè forse consapevole del motto che "chi beve birra campa cent'anni", James Bond lascia il suo mitico cocktail per un più modesto boccale di birra. Magari meno sofisticata ma altrettanto gustosa. La celebre frase "Vodka Martini agitato, non mescolato" potrebbe così sparire dai prossimi film dell'agente più famoso di Sua Maestà. Il "No, grazie" al vodka Martini pare sia dovuto alla firma di un contratto con la Heineken, la casa produttrice della birra che ha sponsorizzato "Casino Royale", la 22esima pellicola ispirata alle gesta dell'agente 007, (secondo quanto riferisce il quotidiano britannico "The Guardian").
Ce n'è abbastanza per gettare nello sconforto gli adpeti costretti a fare i conti con un altro pezzo della "rivoluzione" cinematografica legata al personaggio di Ian Fleming e reso indimenticabile da Sean Connery. Brandelli di storia patria che se ne vanno e un'idea di "cult" tutta da costruire. Le logiche di mercato non perdonano. Per inciso il regista di 'Syriana' e la nuova ragazza Bond, Evan Green, nota per aver interpretato il film di Bertolucci 'I sognatori', hanno già girato diverse pubblicità per promozionare la bibita alcolica. Dio salvi la regina, chi salverà James Bond?
E c'è da giurare che stavolta gli appassionati e cultori del genere si faranno sentire. La novità che irrompe nel look di James Bond potrebbe equivalere all'attentato alla regina d'Inghilterra. Senza considerare le ripercussioni di lesa maestà nei confrontri di uno dei personaggi simbolo del cinema e della spy-letteratura. Ma gli affari economici non sempre hanno un'anima: si fanno, o si subiscono, e basta. Accade così che James Bond dopo decenni di onorato servizio nei più grandi e prestigiosi alberghi del mondo e nei locali più "in" frequentati nel corso delle avventure è costretto a modificare il suo "gusto" alcolico.
E non per una campagna suggerita dai sostenitori di una compagna contro il consumo di liquori, ma per colpa della multinazione Heineken. Il celebre vodka-Martini esibito con lo smoking cede il passo. La storia è oggi, anzi il 17 gennaio 2007, quando sarà proiettato in anteprima mondiale il nuovo film "Casinò Royale". Il futuro tutto da reinterpretare.
Sì, perchè forse consapevole del motto che "chi beve birra campa cent'anni", James Bond lascia il suo mitico cocktail per un più modesto boccale di birra. Magari meno sofisticata ma altrettanto gustosa. La celebre frase "Vodka Martini agitato, non mescolato" potrebbe così sparire dai prossimi film dell'agente più famoso di Sua Maestà. Il "No, grazie" al vodka Martini pare sia dovuto alla firma di un contratto con la Heineken, la casa produttrice della birra che ha sponsorizzato "Casino Royale", la 22esima pellicola ispirata alle gesta dell'agente 007, (secondo quanto riferisce il quotidiano britannico "The Guardian").
Ce n'è abbastanza per gettare nello sconforto gli adpeti costretti a fare i conti con un altro pezzo della "rivoluzione" cinematografica legata al personaggio di Ian Fleming e reso indimenticabile da Sean Connery. Brandelli di storia patria che se ne vanno e un'idea di "cult" tutta da costruire. Le logiche di mercato non perdonano. Per inciso il regista di 'Syriana' e la nuova ragazza Bond, Evan Green, nota per aver interpretato il film di Bertolucci 'I sognatori', hanno già girato diverse pubblicità per promozionare la bibita alcolica. Dio salvi la regina, chi salverà James Bond?